Continua la sfida dei comuni per incentivare la mobilità alternativa: a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici con lo scopo primario di ridurre gli impatti ambientali ed economici delle automobili. Oltre che per migliorare lo stato di salute e benessere dei cittadini.
Così nasce il “Bike To Work”, andare a lavoro in bicicletta, iniziativa che ha preso piede in ogni parte del mondo con successo ma non ancora abbastanza per ritenersi davvero soddisfatti per l’iniziativa. Perchè?
La colpa è soprattutto della (ancora) forte carenza di piste ciclabili, mancanza di servizi idonei e di sicurezza. Ragion per cui i ciclisti si, sono aumentati grazie al bike to work o alle iniziative dei volontari che mettono in luce i benefici del pedalare, ma non ancora abbastanza per portare un miglioramento dell ambiente.
Nonostante ciò, per aumentare il numero dei cittadini che preferiscono andare a lavoro in bicicletta piuttosto che in automobile, sono stati stanziati degli incentivi basati sul numero di chilometri percorsi da casa a lavoro e viceversa.
Il Rimborso chilometrico del Bike to Work
Un’idea tutta Europea quella di definire un rimborso chilometrico per incentivare maggiormente chi decide di fare il tragitto casa-lavoro e lavoro-casa in bicicletta.
Alcuni paesi lo hanno già attuato con risultati abbastanza soddisfacenti:
- Il Belgio ad esempio ha stanziato un rimborso chilometrico di 0,23 cent di € per chilometro
- Il Lussemburgo, invece, ha stanziato un incentivo anche per l’acquisto privato o aziendale di una bicicletta
- La Francia offre un rimborso specie come il Belgio ma con un tetto massimo di 200€ annui per persona
L’Italia non ha ancora preso una decisione a riguardo ma alcuni comuni stanno sperimentando i metodi degli altri paesi europei
Massarosa, in provincia di Lucca, seguono il modello belga/francese stanziando un rimborso chilometrico di 0,25 cent di € per chi esegue la tratta casa-lavoro e lavoro-casa fino ad un tetto massimo di 50€ mensili per persona.
Bari, come Massarosa, ha stanziato un rimborso chilometrico di 0,25 cent di € che si accumulano tramite voucher.
Torino e Milano utilizzeranno potenzialmente la stessa strategia di Bari.
A Venaria è ancora in corso il programma per stanziare un incentivo sia per l’utilizzo della bicicletta per andare a lavoro e sia per l’utilizzo delle automobili condivise elettriche (car sharing).
In Trentino è invece stato organizzato un altro metodo per incentivare l’utilizzo della bicicletta come alternativa all’automobile, il ciclo-concorso “Trentino Pedala” che nel 2018 è giunto alla sua terza edizione. Rivolto a tutti i cittadini della zona, il concorso, attivo dal 18 marzo al 15 settembre, prevede l’utilizzo continuo della bicicletta per spostarsi e arrivati alla soglia dei 100 km percorsi, si partecipa ad un’estrazione a premi.
La strada è ancora lunga per vedere la bicicletta come mezzo di trasporto principale dei cittadini, ma l’idea di un ambiente più pulito, di strade più sicure e di approfittare della bicicletta per mantenersi in forma, non dispiace per niente.
Aspettiamo quindi, con pazienza, di vedere i risultati degli incentivi e di tutte le migliorie su cui si sta lavorando affinché l’utilizzo della bicicletta venga finalmente vista come un’alternativa davvero valida e conveniente all’automobile.